Tanti, tantissimi i gol segnati in occasioni eccezionali, contro Inter, Juventus, Milan, gol pesantissimi, prestazioni perfette. “Io amo questa città e questa maglia” dice Fabrizio in una conferenza stampa, questa frase però, la ripete sempre ad ogni gol, ad ogni corsa sotto la curva. Lo dice anche in un’altra conferenza stampa, quando ringrazia ma rifiuta l’offerta di tre milioni di euro l’anno del Birmingham. “Mi è bastato guardare negli occhi il presidente per decidere di restare qua”. Miccoli manda un messaggio, i soldi non mi comprano, lui si sente il capitano del Palermo, quella fascia per lui vale più di ogni altra cosa. Un rapporto idilliaco che però si inclina, per alcuni palermitani, per altri invece si rompe definitivamente.
E’ il 22 Giugno2013, Miccoli riceve un avviso di garanzia per tentata estorsione, concorso in tentata estorsione ed accesso abusivo a sistema informatico (per l’uso di schede telefoniche cellulari intestate a persone ignare). Nel frattempo alcune intercettazioni telefoniche rivelano insulti al giudice Giovanni Falcone, definito “fango”. L’accusa è grave, è rivolta ad un simbolo della città di Palermo e di tutta Italia. Miccoli chiederà scusa alla città che tanto lo amato, ma che tanto si è sentita offesa da quelle ingiurie. Il valore di Miccoli resterà indiscusso e indimenticabile, con l’auspicio che quello fatto il 22 Giugno sia stato solo un, seppur tremendo, errore. Il bilancio di Miccoli in rosanero è di 74 gol in 165 partite in Serie A, 81 gol in 179 partite in ogni competizione.