Occhio a… Marko Pjaca, il croato che fa impazzire l’Italia

È già dell’Inter… No, la Juventus è in vantaggio… Anzi, ormai è del Napoli… No, ha rifiutato a favore del progetto Milan

C’è un gran casino ultimamente attorno a Marko Pjaca, anche per quanto riguarda il mondo dei mass media. Quando l’affare sembra ormai chiuso, spuntano nuove indiscrezioni al riguardo. Ma chi è questo croato che all’improvviso si contendono i maggiori club italiani?

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Classe ’95, è un’ala sinistra che si adatta anche sull’altro versante e che può ricoprire il ruolo di seconda punta. Dotato di un buon cross e capace di saltare l’uomo, è il calciatore ideale nello scacchiere di diverse squadre di Serie A. Dopo aver rifiutato il Napoli sembra che siano rimasti solo due nomi in lista: i campioni d’Italia, società nella quale sarà, perlomeno all’inizio, niente più se non un ottimo comprimario, e il nuovo Milan di Vincenzo Montella, che lo porrebbe al centro di un progetto ambizioso di rinascita. L’ultima parola sarà quella del ragazzo di Zagabria, che dopo cinque anni passati nella capitale, divisi tra il meno quotato Lokomotiv e la più blasonata Dinamo, è ormai maturo per il grande salto. Il croato vuole la Serie A e l’ex campionato più bello del mondo non se lo sta facendo ripetere due volte. L’asta di mercato è ormai avviata e il suo prezzo continua a lievitare: potere di una manifestazione continentale che può essere, certe volte, uno specchietto per le allodole, ma anche un’incredibile rampa di lancio per baby fenomeni che si fanno trovare pronti quando l’occasione della vita bussa alla tua porta. E lui, in una generazione di fenomeni, ha saputo cogliere l’attimo. Poco spazio nel torneo ospitato dai “galletti”, ma ottimizzato al massimo: se nella prima partita è entrato soltanto nel recupero e la seconda l’ha vista interamente dalla panchina, in quella vittoriosa contro i campioni in carica delle “furie rosse” è partito titolare risultando uno dei migliori in campo. Lo sfortunato epilogo contro il Portogallo di Cristiano Ronaldo, dove è entrato soltanto nel secondo tempo supplementare, non hanno intaccato il suo valore di mercato.

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Diamo un po’ di numeri. Professionista dal 2011, per lui 49 presenze e 9 gol con il Lokomotiv Zagabria e 60 presenze e 19 gol nelle ultime due stagioni con l’altro club della capitale croata, squadra con la quale sigla anche i suoi primi gol europei: nella penultima stagione, dopo aver esordito nei preliminari della Champions League,ha lasciato il segno nella rassegna di rango inferiore, con 3 gol in 4 partite; nella stagione appena conclusa, invece, ha nuovamente disputato i preliminari del massimo torneo, siglando questa volta due gol in tre presenze e contribuendo alla qualificazione del club alla fase a gironi. A livello di nazionale ha praticamente vestito qualunque veste: il suo cammino, iniziato nell’Under-17 ormai 5 anni fa, ha raggiunto l’ultimo gradino attraverso tutte le tappe intermedie. Ormai da due anni è nell’orbita della Nazionale maggiore, con alle spalle 11 presenze e un gol. Se troverà la sua giusta dimensione a livello di club, Pjaca andrà ad aggiungersi stabilmente ad una formazione satura di piedi buoni e che rappresenta, probabilmente, la miglior generazione dopo quella che ha raggiunto il terzo posto ai mondiali del ’98, guarda un po’, disputati sempre in Francia.

Nonostante fosse finita nella parte più agevole del tabellone e ormai additata già da molti come favorita per un posto in finale insieme al Belgio, altra compagine che sta vivendo una generazione incredibile, forse irripetibile, la Croazia, col favore dei pronostici e contro un Portogallo allo sbando, è stata eliminata dal gol di Quaresma quasi allo scadere, ma ciò non ha in alcun modo allontanato gli interessi dei diversi club, anzi tutt’altro: se il cammino fosse proseguito, il suo prezzo avrebbe potuto ulteriormente salire.

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