Occhio a…Robert Kenedy Nunes do Nascimento, il brasiliano mancino che stuzzica mezza Europa

Nato nel 1996, 19 anni il prossimo 8 febbraio, il ragazzo ha un nome molto lungo, come la maggior parte dei sud americani, ma soprattutto molto curioso: Robert Kenedy Nunes do Nascimento. Per tutti è Kenedy e talvolta qualche sorriso scappa sempre.

Mancino fenomenale, dotato di una buonissima progressione, Kenedy è in grado di dare al pallone traiettorie a dir poco spettacolari. Esterno offensivo da tridente preferibilmente nel 4-3-3: caratteristiche molto simili a quelle di Bale,  ama puntare l’avversario accentrandosi, è sempre in movimento e compie giocate davvero degne di nota. L’unica pecca del giocatore riguarda la fase difensiva che il giovane talento brasiliano ignora quasi totalmente.

SUBITO PROMETTENTE– Nato a Minas Gerais, Kenedy approda al Fluminense a 13 anni, nel 2009. Non deve attendere molto prima di far vedere le proprie potenzialità: Cresce moltissimo nelle giovanili della squadra carioca e pure nel Brasile, collezionando gioie e grandi risultati a ripetizione. Soprattutto nel 2013, anno decisivo per la sua carriera: col Fluminense è una delle pedine decisive nella conquista della Al Kass Cup, dopo aver battuto squadre blasonate come: Real Madrid, Inter e PSG; nella stessa stagione con la Seleção Under 17 va a segno per 6 volte nel Sudamericano di categoria, vinto ad Aprile dalla nazionale di casa dell’Argentina.

download (9)

L’ ESORDIO– È Braga, nella sua ultima partita da allenatore carioca, a dargli la prima chance con i grandi: 9 minuti a Luglio in una sconfitta in casa.

Il 1 Agosto 2013, al Maracanã, contro il Cruzeiro allora capolista, il neo tecnico Luxemburgo mette in campo Kenedy al 74′ e solo 5 minuti più tardi il ragazzo lo ripaga, fornendo in semirovesciata a Fred, dimostrando tutta la sua classe, la palla del definitivo 1-0 .

Nel 2014, col Fluminense ancora in A grazie alle penalizzazioni subite da Portuguesa e Flamengo, Kenedy non trova molto spazio e riesce a fatica a segnare. Arrivano i primi goal: al Bahia prima, al Cruzeiro poi. Ma parte della tifoseria lo prende di mira: unico giocatore di velocità in una rosa tecnica ma lenta nel far gioco, è lui il primo cambio a cui quasi sempre si affida il tecnico Borges. Spesso nel finale, tuttavia gli vengono concessi pochi minuti, troppo pochi per cambiare il corso di una gara.

RAGAZZO COSTOSO – In generale, con il tifo carioca è una sorta di rapporto di amore e odio: a Rio ne riconoscono la qualità tecnica e tutte le potenzialità, come la velocità, di cui è dotato. Tuttavia faticano a digerire il suo atteggiamento ancora da ragazzino, tanto da essere etichettato come burro, asino, l’imprecazione più comune nei suoi confronti da parte chi chi non pensa che, in fondo, questo giocatore è giovanissimo e resta pur sempre un ragazzino.

Insomma, come sempre per i talenti di questa età vi sono opinioni divergenti, per qualcuno è un futuro craque, per altri un giocatore normale.

Un episodio, la dice lunga sulla relazione conturbata con l’ambiente e sul carattere del ragazzo. Col Cruzeiro, a Settembre, Kenedy firma il 3-3 a pochi minuti dal termine, poi zittisce la propria curva con tanto di dito davanti alla bocca, chiedendo subito dopo scusa.

download (10)

La rete spettacolare al Venezuela ha riacceso i riflettori su questo fenomeno che in Europa monitorano già da un po’. In Italia si parla di Juventus, Milan e Udinese, ma occhio anche alle portoghesi: il Porto chiese informazioni durante la trattativa che ha portato Walter al Fluminense. Cartellino diviso tra il club e il ragazzo stesso, contratto in scadenza nel 2019, Kenedy è valutato una decina di milioni di euro, ma con prodezze come queste il suo valore è in continua ascesa, dovesse metter la testa a posto il Brasile potrebbe dar vita all’ennesimo purissimo talento.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *