Occhio a…Roberto Nunez, il fiore dei colchoneros

Se la Spagna è diventata la Spagna non è certo un caso. Per tanto forse troppo tempo, il calcio o chissà quale divinità sconosciuta ci ha tenuto nascosto uno dei paesi più prolifici e belli da vedere, dal punto di vista calcistico. Certo il modo di giocare può piacere o non piacere ma per farlo devi avere gente che al pallone gli dà del tu. Lo accoglie fra i suoi piedi una carezza e una sculacciata. Simbolo di questo modo di giocare è sicuramente Andrés Iniesta che fin da subito ha dimostrato una assoluta padronanza del pallone, abbinata ad una grandissima classe, che puoi svilupparla ma se non ci nasc, non potrai mai averla. La Spagna deve i suoi successi ai vari Xavi, Casillas, Puyol, Villa e Torres oltre che al già citato Iniesta. La Spagna calcistica può comunque contare sui vivai delle proprie squadre: Barça, Siviglia, Bilbao e Madrid sono realtà che puntano forte sul Made in Spain. Ed è proprio a Madrid che si trova uno dei vivai più interessanti di tutta la Spagna.

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La sveglia suona presto, anzi prestissimo. La famiglia Nunez, spesso si alza prima del sole. Per arrivare a Madrid in orario c’è da fare molti sacrifici e la sveglia alle 5 del mattino è uno di questi. Ogni santo giorno. Il piccolo Roberto, chiamato Rober è la causa della sveglia. I genitori però sanno che verranno ripagati dal loro figlio, un giorno non molto lontano. Alle ore 9 bisogna esser già con gli scarpini ai piedi, pronti per una nuova seduta di allenamento. Ogni santo giorno. Roberto è il primo a crederci in quello che fa, non solo perchè ama il calcio ma anche perchè ama i colori che indossa, bianco e rosso. Atleti. Atletico de Madrid. I cori del Calderon, tormentano la sua mente. Le motivazioni sono alte e tante e già ad 11 anni, Roberto Nunez è uno dei migliori calciatori del vivaio biancorosso. Calcisticamente, il ragazzino è attratto da un argentino che chiamano Kun e che in prima squadra sta facendo scintille. Ecco, Roberto sogna di arrivare lì, dov’è adesso Sergio Aguero, a far cantare la parte colchonera di Madrid. Come sempre ha fatto, Nunez continua a coltivare il suo sogno e migliora vistosamente partita dopo partita.

Fisico perfetto per fare l’ala destra o sinistra, tecnicamente dotato e grazie al suo metro e ottantatre, risulta pericoloso anche di testa. Nelle giovanili spesso lo hanno schierato anche da punta, e nella ultima Uefa Youth League ha dimostrato di avere qualcosa di veramente speciale. 19 partite e 15 reti sono un buon bottino per un ragazzo nato il 3 gennaio 1996. Simeone sempre attento ai giovani, gli ha finora concesso solo qualche allenamento ma il debutto dovrebbe esser proprio dietro l’ angolo. Presente anche nella nazionale under 17 di cui è un punto fermo, anche se ultimamente è spesso convocato con gli under 18. Un talento così non si può però tenerlo nascosto a lungo, bisogna farlo vedere all’Europa calcistica e allora si che la coppia Griezmann-Nunez potrà creare molti grattacapi alla Madrid più ricca e più titolata.

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