Occhio a… Nathan Aké, l’ ennesimo fiore olandese

Per quanto sia piccola l’ Olanda, dal punto di vista calcistico è sicuramente un gradino sopra tutte le altre nazioni. Non lo scopriamo certo oggi che nella terra dei tulipani, i giovani fanno veramente paura mettendo bava alla bocca a molti club esteri. In passato Cruijff, Neeskens, Van Basten, Gullit, Rijkaard e Bergkamp. Più recentemente troviamo i vari Van Persie, Robben Sneijder, Huntelaar. Oggi ci incantano Depay, Blind, Cillessen. Molti si scordano però di Nathan Aké classe 1995 difensore del Chelsea di Mou che lo utilizza alla David Luiz, ovvero qualche volta mediano e qualche volta centrale di difesa. è nato ad una manciata di chilometri da Amsterdam e voi direte bhè scuola Ajax sicura. Invece no. Lo notano gli osservatori del Feyenoord che lo portano a Rotterdam, dopo 3 anni di ADO Den Haag. Nathan gioca e spesso anche bene e nel 2011 il Chelsea si fionda su di lui. Lo paga 0 euro, scatenando l’ ira del Feyenoord che si appella alla FIFA cercando di bloccare inutilmente il trasferimento. Aké si accasa nell’ Academy dei Blues debuttando in Premier a dicembre 2012 nella trasferta di Norwich. Benitez lo utilizza spesso e il ragazzo ripaga con buone prestazioni. è un giocatore elengatissimo, eccezionale nelle uscite palla al piede, bravo tecnicamente ed ha un tempismo perfetto negli interventi difensivi, inoltre è molto pericoloso nei calci d’ angolo. Campione nel 2013 ad Amsterdam nella finale di Europa League contro il Benfica. Con l’ arrivo dello Special One Aké trova meno spazio ma debutta in Champions League a ottobre nella goleada col Maribor. Con la nazionale olandese non ha ancora debuttato con i senior, ma ha fatto tutta la trafila delle giovanili. Ha vinto 2 europei under 17 consecutivi da capitano, nel 2011 in Serbia e nel 2012 in Slovenia battendo in entrambi i casi la Germania e questo dimostra quanto fanno bene gli olandesi col pallone. La sua capigliatura non passa certamente inosservata a Londra e il suo aspetto ricorda molto Ruud Gullit. Il ragazzo non può che migliorare anche perchè come collega ha un certo John Terry, da lui c’è solo da imparare.

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