Che fine ha fatto? Adrian Mutu, il fenomeno di genio e sregolatezza

Se dici Romania pensi ad Hagi, storico calciatore della selezione gialloblu che nel 1994 stupì il mondo fermandosi ai quarti di finale del Mondiale americano. Se dici Romania, però, l’altro nome a venire subito in mente, specie agli appassionati italiani, è Adrian Mutu, senza dubbio uno dei calciatori rumeni più forti di sempre, miglior marcatore di sempre della nazionale rumena con 35 reti proprio al pari di Hagi.

Mutu nasce l’8 Gennaio del 1979 a Clinesti, comune del distretto di Arges di circa 11mila abitanti, muovendo i primi passi da calciatore nell’Arges Pitesti, con il quale fa il suo debutto da professionista nel 1997, a 18 anni. In tre stagioni con la maglia della propria città il giovane Adrian si mette in mostra con 11 reti in campionato e numerosi assist, venendo notato da una delle squadre più quotate del Paese, la Dinamo Bucarest, alla quale passa nel ’98, esplodendo definitivamente nella stagione 99/2000, nella quale realizzerà 18 reti in altrettante gare di campionato.

Il passaggio in Italia: l’Inter e il Verona

downloadIl ragazzo fa parlare di sè ben oltre i confini nazionali, venendo notato e subito acquistato dall’Inter nel primo mercato invernale del nuovo millennio. Il giovane romeno, giunto in Italia a soli 21 anni, collezionerà solo 10 presenze in campionato, per lo più spezzoni, giocando comunque una discreta Coppa Italia nella quale segnerà le sue due uniche reti nerazzurre.

A fine stagione l’Inter decide di far fare esperienza  da titolare in Serie A a Mutu, cedendolo in comproprietà all’Hellas Verona di Attilio Perotti, squadra perfetta per mettere in mostra le qualità del rumeno, che siglerà 4 gol in campionato (contro Lazio, Napoli e due volte al Bari), ottenendo la salvezza dopo lo spareggio vinto contro la Reggina. Ancor più importante, nel processo di crescita del romeno, il secondo anno con gli scaligeri, allenati da Alberto Malesani e con una rosa di giocatori che avrebbero poi fatto parlare di sè, da Oddo, Dainelli, Cassetti e Camoranesi, ai giovanissimi Gilardino e Cannavaro. In gialloblu il romeno gioca alla grande, la squadra gira perfettamente e dopo poche giornate gli scaligeri sono al quarto posto, vincendo il primo storico derby di Verona in Serie A.

Nonostante la guida di Malesani e i gol di Mutu il Verona retrocede clamorosamente nella stagione 2001/02
Nonostante la guida di Malesani e i gol di Mutu il Verona retrocede clamorosamente nella stagione 2001/02

Mutu va più volte a segno, ma nel girone di ritorno la squadra subisce un netto calo di rendimento che la porta rapidamente nella zona rossa della classifica, finendo il campionato al quart’ultimo posto e retrocedendo incredibilmente in Serie B con una rosa assolutamente all’altezza di un tranquillo campionato. Nonostante la retrocessione dei suoi Mutu realizzerà ben 12 reti in campionato, molte delle quali decisive a portar punti ai suoi.

 

 

L’esplosione: Il Parma

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Con il Verona in B, gli scaligeri cedono il proprio attaccante al Parma di Cesare Prandelli, che ben presto stupirà l’Italia con un gioco divertente ed efficace. Da un gialloblu ad un altro Mutu non smette di segnare, costituendo una temibilissima coppia d’attacco con l’altro giovane in rampa di lancio, Adriano, realizzando 33 reti in due e sostituendo alla grande il bomber Marco Di Vaio, appena passato alla Juventus.

Con i ducali mette a segno 18 gol in campionato, 22 contando anche Coppa Uefa e Coppa Italia, trascinando la squadra di Prandelli al quinto posto, dimostrandosi anche uno specialista dei calci piazzati. A fine stagione il rumeno sarà, come prevedibile, oggetto del desiderio del mercato di molte squadre, sulle sue tracce di sono Juventus e Lazio, ma ad acquistarlo mettendo sul piatto  oltre 20 milioni di euro è il nuovo Chelsea di Abramovich, squadra appena acquistata dal magnate russo che saccheggerà il mercato europeo a suon di milioni con l’intenzione di portare in alto i Blues allenati da Claudio Ranieri.

Il Chelsea e il declino, fino alla squalifica

mutu chelseaL’impatto con la Premier League dell’attaccante non è male, trovando subito 3 gol, tra cui una doppietta al Tottenham, nelle prime quattro giornate, segnando anche il primo gol in Champions proprio contro la Lazio, poi il calo. In una nazione come l’Inghilterra vien fuori l’altro lato di Adrian, quello sregolato, ribelle, che cede alle tentazioni, a fine stagione il rumeno metterà a segno soltanto 6 gol in campionato, superato nelle gerarchie del tecnico italiano dai vari Hasselbaink, Crespo, Forssel e Gudjohnsen. I blues termineranno secondi in campionato, alle spalle dell’Arsenal degli invincibili, e arriveranno fino alle semifinali di Champions League, eliminati dal sorprendente Monaco, ma il contributo di Mutu sarà pressochè minimo.

Il rapporto, già burrascoso, di Mutu con il Chelsea, terminerà con la nuova stagione: nel Settembre del 2004, dopo due presenze con la squadra allenata da Mourinho, l’ex Parma viene scoperto positivo alla cocaina, i tabloid inglesi sguazzano sulle vicende extracampo dell’attaccante, i Blues decidono che è troppo, licenziando in tronco il proprio tesserato. Dal successo all’oblio il passo è breve, e così Mutu, passato in poche stagioni da giovane promessa a stella indiscussa del calcio rumeno, a 25 anni vede a rischio la propria carriera, ricevendo una squalifica di 7 mesi e una multa di 20.000 sterline dalla Football Association.

La seconda occasione: la Juventus

Nonostante la squalifica la Juve tessera Mutu dopo il licenziamento dal Chelsea
Nonostante la squalifica la Juve tessera Mutu dopo il licenziamento dal Chelsea

Privo di un contratto, nonostante la squalifica e le gesta tutt’altro che encomiabili, specie fuori dal campo, in Blues, un giocatore con le qualità di Mutu disponibile sul mercato fa gola a tanti: dal Valencia alla Juventus, sono tante le squadre a strizzare l’occhio al giocatore. A dare una seconda chance al romeno ci penserà la Juventus, memore di quell’attaccante che aveva stregato l’Italia soltanto un anno prima, e che non poteva essersi perso tra i locali malfamati di Londra. Nel Gennaio 2005 i bianconeri tesserano Mutu utilizzando una stratagemma spesso in voga nel mercato nostrano: con i posti per extracomunitari esauriti, la società bianconera chiederà un favore al Livorno, società amica e con posti per extracomunitari ancora disponibili, che tessera a zero il romeno girandolo subito alla squadra di Capello. Sarà l’inizio di un contenzioso che vedrà coinvolte le tre parti, Mutu-Juve-Chelsea per 10 anni, con gli inglesi a chiedere un risarcimento al giocatore e ai bianconeri, con la Fifa che chiese alle parti di risarcire i Blues con 22 milioni di euro, contenzioso che si risolverà soltanto pochi mesi fa in favore del calciatore e della Juventus con il Tas di Losanna. In bianconero, durante i restanti mesi della squalifica, l’attaccante viene seguito e allo stesso tempo coccolato, tenuto d’occhio dal sergente di ferro Fabio Capello che ne testa le qualità in allenamento. I bianconeri a fine stagione vinceranno lo scudetto sul campo (poi revocato per le vicende di Calciopoli), facendo debuttare proprio all’ultima giornata l’ex parmense nella gara-passerella con il Livorno, all’ultima giornata di campionato, pochi giorni dopo aver esaurito la squalifica.
mutu juveCon la nuova stagione Mutu torna ad essere a tutti gli effetti un calciatore, entrando da subito nelle grazie di Capello per la sua disponibilità e la sua duttilità, venendo impiegato sia come punta, in un parco attaccanti che poteva contare su Trezeguet, Del Piero, Ibrahimovic e Zalayeta, che da esterno di centrocampo, come alternativa all’occorrenza di Camoranesi o Nedved. Realizza il primo gol in bianconero nel 3-0 al Rapid Vienna in Champions League,  totalizzando a fine stagione 33 presenze e 7 reti in campionato, oltre a 3 reti in Coppa Italia ed una, come detto, in Europa, confermandosi ancora campione d’Italia, prima che Calciopoli si abbatta sul calcio italiano.

Il passaggio alla Fiorentina: è subito amore

A fine stagione, con la squadra bianconera travolta dal ciclone Calciopoli e con la retrocessione in Serie B, il rumeno dichiarerà subito amore ai colori bianconeri anche nella serie cadetta, come forma di riconoscenza verso la squadra che l’aveva fatto tornare ad essere calciatore. Successivamente però i bianconeri si accorderanno con la Fiorentina, anch’essa inizialmente condannata alla B e poi ad una pesante penalizzazione in A, per le cessione del giocatore. A Firenze Mutu torna ad esser allenato da Cesare Prandelli, suo mentore al Parma, imponendosi subito come giocatore imprescindibile per i viola. Mutu si prende la numero 10 e in poco tempo tutta la Viola, vincendo lo scetticismo del popolo fiorentino e dimostrandosi uno dei migliori attaccanti del campionato: realizzerà 16 gol a fine campionato, trascinando insieme a Toni i viola al quinto posto, che sarebbe stato terzo senza la penalizzazione.

La classifica esultanza di Mutu un viola: inchino rivolto alla curva Fiesole
La classifica esultanza di Mutu un viola: inchino rivolto alla curva Fiesole

Il rapporto tra Mutu e il popolo viola diventa in breve tempo grande amore, con il romeno che dopo ogni rete segnata esulta con un inchino  alla Fiesole. A fine stagione Mutu verrà eletto miglior giocatore del campionato da Il calcio, Datasport e dalla Rai, ottenendo la miglior media voto del campionato di tutti i quotidiani sportivi. Mutu si rilancia, alla grande, vincendo su tutti e anche su se stesso, venendo considerato da Firenze “Il Fenomeno”. La seconda stagione in viola è sugli stessi livelli di prima, Mutu inizia alla grande la stagione con 6 reti nelle prime 8 giornate con soli due rigori, uno di questi proprio alla “sua” ex squadra, la Juve. “Il Fenomeno” chiuderà il campionato con 17 reti, trascinando i suoi al quarto posto in campionato, staccando di due punti il Milan quinto, e alla semifinale di Europa League, persa soltanto ai rigori contro i Rangers Glasgow, poi sconfitti nella finale dallo Zenith.

FBL-EUR-C3-FIORENTINA-PSV EINDHOVENA fine stagione le voci di mercato si intensificheranno, con il rumeno vicinissimo al passaggio alla Roma, ma i Della Valle stopperanno il trasferimento dell’attaccante nella Capitale, rimanendo per la terza stagione in viola. Numerosi infortuni tormentano la prima parte di stagione del giocatore, che riesce comunque a togliersi la soddisfazione di andare in rete in Champions League contro il Bayern Monaco. Superati gli infortuni torna ad essere decisivo nella seconda parte della stagione, realizzando la sua prima tripletta nel 3-3 contro il Genoa che sarà poi decisivo per la qualificazione , la seconda consecutiva, dei viola in Champions, che termineranno il campionato appaiati proprio al Genoa.

Dopo 13 gol nella sua terza stagione fiorentina il giocatore inizia la nuova annata ancora in gol, segnando in campionato al Bologna e in Champions al Debrecen sia all’andata che al ritorno, proprio in questa gara però subisce un infortunio al menisco, che lo costringe allo stop. Torna in campo nel 2010 trovando subito le reti tra campionato e Coppa Italia, ma una nuova squalifica lo allontanerà dal campo.

Altra squalifica e tensioni, scricchiolii con la Viola

Dopo la gara della Viola contro il Bari Mutu verrà fermato dall’antidoping, riscontrando la presenza di metaboliti nella sibutramina, stimolante che annulla gli effetti della fame. Il romeno verrà sospeso in via cautelativa, verrà poi trovato positivo alla stessa sostanza anche dopo la gara contro la Lazio di Coppa Italia, venendo squalificato complessivamente per 9 mesi. Mutu termina la stagione con 4 reti in campionato, ma il suo rapporto con i viola inizierà a vacillare. Tornerà in campo nell’autunno del 2010, ma nel Gennaio 2011 si renderà ancora, suo malgrado, protagonista, allontanandosi senza motivo dall’allenamento e finendo per questo fuori rosa. Le voci di mercato impazzano, ma alla fine il romeno resta a Firenze e verrà reintegrato poche settimane dopo, tornando al gol in occasione della gara contro il Catania con una doppietta, con tanto di inchino alla Fiesole. Il rapporto di Mutu con la Viola è però al termine, dopo 5 stagioni fatte di passione profonda e ricambiata, di gol pesanti, specie nelle prime tre stagioni, e di traguardi prestigiosi, come le semifinali di Europa League e gli ottavi di finale contro il Bayern Monaco in Champions League. Sulle tracce del romeno c’è il Cesena, che già lo aveva corteggiato mesi prima, intenzionato a metter su una rosa di tutto rispetto.

Nuova avventura italiana: il Cesena

Cesena-Novara serie AMutu sigla un biennale con il Cesena, dimostrandosi subito imprescindibile per i romagnoli, segnando subito nella sconfitta contro la Lazio, ripetendosi poi con una doppietta al Genoa. La squadra è incostante, nonostante gli otto gol del romeno e una rosa costruita per una tranquilla salvezza i romagnoli retrocedono in Serie B. Nonostante l’annata non certo trionfale Mutu taglia il traguardo dei 100 gol in Serie A, assestandosi a 102, al 71esimo posto della classifica dei bomber di tutti i tempi del nostro campionato.

l’Ajaccio e il ritorno a casa, fino all’India

mutu ajaccioTerminata l’esperienza in Romagna Adrian vola all’estero, pur non allontanandosi molto dall’Italia, la nuova tappa del rumeno è la Corsica, la squadra l’Ajaccio, militante in Ligue 1. In Francia Mutu trascina l’Ajaccio, penalizzato di due punti, ad una storica salvezza, il suo contributo sarà di ben 11 reti.

Con l’avvento della stagione successiva totalizzerà solo 9 presenze in campionato, senza mai andare in gol, per poi ratificare il suo passaggio al Petrolul Ploiesti nel mercato invernale, tornando dopo 14 anni in Romania. Con i romeni segna 2 reti nella prima stagione, risultando decisivo in quella successiva nei preliminari di Europa League contro il Viktoria Plzen. Dopo altre due reti in campionato a Settembre rescinde il contratto con i rumeni.

adrian-mutu-fc-pune-city-mumbai-city-fc-isl-season-2-05102015_1815f5rfmyxvo193zdp9wzq2f2Dopo esser stato vicino agli indiani del Pune e ad un ritorno a Firenze, nel giorno del suo 36esimo compleanno annuncia l’addio al calcio per stare vicino alla madre malata. Qualche tempo dopo tornerà però sui propri passi, approdando nel campionato indiano e firmando proprio con gli indiani del Pune, dove colleziona 4 reti in 9 presenze, per poi firmare un contratto semestrale con i romeni del Targu Mures ed appendere le scarpette al chiodo nel Maggio 2016.

Una carriera fatta di alti e bassi, colpi da campione e cadute fragorose, alla continua ricerca di un equilibrio, questo è Adrian Mutu, genio e sregolatezza, ma pur sempre “Fenomeno”.

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