Che fine ha fatto? Kallon… e il Kallon

e000096È il 29 agosto del 1999 e la Juventus, dopo la disastrosa stagione appena trascorsa, vuole ripartire alla grande e puntare a vincere il suo ventiseiesimo scudetto. Sulla sua strada, al Delle Alpi di Torino, la cenerentola della Serie A, l’esordiente Reggina di Franco Colomba. Le premesse ci sono tutte, ma la partita finirà in pareggio e quei due punti persi per strada peseranno come un macigno a fine campionato per il club bianconero. L’autore del primo storico gol in Serie A degli amaranto? Mohamed Ajay Kallon, diciannovenne talentuoso in cerca della sua grande occasione nella massima categoria. Dopo aver già esordito, infatti, due anni prima a Bologna, la punta sierraleonese viene prima sbalzato in Serie B e poi girato in terra sarda. Ma si sa, il tempo è galantuomo. Dopo un’altra esperienza a Vicenza, terminata con la retrocessione della squadra veneta in cadetteria, Kallon viene finalmente richiamato dall’Inter, squadra che ne detiene il cartellino da ormai quattro anni. È finalmente ritenuto pronto dal club nerazzurro e il ragazzo risponderà presente.

KALLON E L’INTER

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La prima a San Siro è da sogno: la sua squadra schianta il Perugia di Cosmi per 4-1 e Kallon esordisce con una doppietta. In attesa del ritorno del Fenomeno, è lui il mattatore della prima parte di stagione, la quale conclude con 29 presenze e 9 reti in campionato. Quel campionato che adesso è lui a perdere, per una manciata di punti, contro quella Juventus che aveva fermato due anni prima. L’anno seguente inizia ad essere messo in disparte, a causa delle presenze ingombranti di Batistuta e del valdanitoHernán Jorge Crespo. Nemmeno a dirlo, Bobo Vieri è la punta di diamante di una squadra che arriva, dopo anni, a disputare una semifinale di Champions League. Fatto fuori il Valencia, ex squadra dell’adesso allenatore nerazzurro Héctor Raúl Cúper, l’atto finale è da brividi: il Derby di Milano, mai una partita normale, men che meno se rischi di andarti a giocare la Coppa contro la tua rivale storica. Probabilmente è proprio legata alla partita di ritorno l’immagine simbolo di Kallon in maglia nerazzurra: 1-1, finale di partita, lui da solo davanti ad Abbiati, ma gliela tira addosso. E passa il Milan.

MILAN, ITALY - MAY 13: Champions League 02/03, Mailand; Inter Mailand - AC Mailand 1:1; Torwart Christian ABBIATI/AC Mailand, Mohamed KALLON/Inter, Kakha KALADZE/AC Mailand (Photo by Sandra Behne/Bongarts/Getty Images)

L’ultimo anno non gioca quasi mai: in autunno viene squalificato sei mesi per doping e a fine anno calpesterà l’erba del campo solo 5 volte, senza buttarla mai dentro.

Anni dopo, della sua esperienza italiana, dirà:
“Quando arrivai all’Inter ero felicissimo, perché a quei tempi giocare nel campionato italiano era il sogno di qualsiasi giovane che voleva diventare calciatore. I ragazzi mi hanno messo subito a mio agio, mi davano consigli e mi aiutavano. Sono stato in giro per l’Italia sempre in prestito, giocando anche a Bologna con Baggio, uno dei migliori giocatori che il calcio italiano abbia mai prodotto: lo guardavo e lo studiavo in allenamento per imparare qualcosa da lui, ma era impossibile da copiare. Pirlo? Lo considero un fratello perché passavamo parecchio tempo insieme, avendo giocato insieme sia a Milano che a Reggio Calabria. Nel 2004 sono andato via, è stato difficile lasciare, ma quello era il momento adatto. L’Inter per me è stata una seconda famiglia, devo tanto ai miei compagni e ai dirigenti. Continuo a seguire sempre questa squadra, perché quando sei stato interista una volta, lo sarai per sempre”.

KALLON E IL KALLON

Dopo l’addio all’Italia, Kallon girerà molte squadre tra Francia, Arabia SauditaEmirati Arabi UnitiCina e India: Monaco, Al-Ittihad, AEK Atene, Al Shabab, Shanxi Chanba e Chirag United. Ora che ha appeso le scarpette al chiodo, Kallon è molto impegnato nel sociale: il suo obiettivo è quello di aiutare i giovani allontanandoli dalla strada, dalla povertà e, si spera mai più, anche dalla guerra. Dopo esser stato candidato alla presidenza della Federazione del suo Paese, si è messo ad allenare la nazionale under 17 del Sierra Leone, tenendo d’occhio in generale tutte le rappresentative giovanili. Fa anche parte del team di “Inter Forever”, squadra ambasciatrice dell’Inter nel mondo e formata da ex giocatori nerazzurri (capitanata da Francesco Toldo), con la quale organizza partite benefiche. In quest’ottica si comprende bene il gesto compiuto nel 2002 con i suoi primi guadagni: per trentamila dollari, infatti, il sierraleonese acquista un club, il Sierra Ficheries, per aiutare i giovani ad emergere nel mondo del calcio. Dopo una breve esperienza nel 2009, Kallon decide di tornare a giocare in pianta stabile in patria, precisamente nella squadra di cui ne è presidente e di cui ne sarà anche allenatore. Quella squadra che, adesso, è stata ribattezzata dalla gente di Freetown proprio F.C. Kallon.
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