Football stories – Nikon El Maestro, il bambino prodigio

Quante volte abbiamo sentito parlare di “bambini-prodigio“? Di quei giovanissimi che fanno faville tra i coetanei o nei video su internet? Spesso questi baby fenomeni non mantengono le promesse e la loro carriera è al di sotto delle aspettative. C’è (o meglio, c’è stato) un giocatore che si può definire l’emblema di questa categoria: Nikon El Maestro Jevtic.

Nikon nasce a Belgrado nel 1993. Siamo in piena guerra di Bosnia e così il padre Zoran decide di portare la famiglia in Inghilterra, al sicuro. Qui il piccolo inizia a giocare a calcio e si fa subito notare, tanto che a 5 anni è già nelle giovanili del West Ham. Su YouTube iniziano a circolare i primi video di questo ragazzino, che ha un talento innato e con il pallone fa ciò che vuole. Un giornalista, per esaltare le sue doti, lo chiama “El Maestro“; a lui piace, e decide addirittura di inserire questo soprannome nel passaporto. A seguirlo, come un’ombra, c’è il fratello Nestor (anch’egli poi ribattezzatosi “El Maestro”), grande appassionato di calcio e aspirante allenatore. Nestor intravede le enormi potenzialità di Nikon e sviluppa tecniche di allenamento rivoluzionarie per farne un calciatore perfetto.

Nel 2002, quando in Inghilterra molti lo conoscono già, lascia il West Ham e passa all’Austria Vienna, poi accetta la prima offerta davvero importante: il Valencia. Anche qui Nikon incanta, ma nel 2006 una ricca offerta e i consigli del fratello lo convincono a cambiare di nuovo: è la volta dello Schalke 04. In Germania, oltre al talento, emerge anche la fragilità fisica del giovane serbo, spesso preso di mira dagli avversari. La dirigenza non è convinta e decide di non trattenerlo; sorprendentemente a trovare fortuna è invece Nestor, che viene scelto da Mirko Slomka, allenatore della prima squadra, come suo secondo.

 

Nikon El Maestro nelle giovanili dell'Austria Vienna
Nikon El Maestro nelle giovanili dell’Austria Vienna

 

Nikon torna all’Austria Vienna e ricomincia a dare spettacolo, ma fatica ad integrarsi a causa del suo egoismo: abituato com’è a fare tutto da solo, gli riesce difficile giocare con i compagni. Nel frattempo arrivano anche le prime convocazioni con la Serbia under-19. Poi, nel 2011, la chance da professionista: gliela offre il Wiener Neustadt, squadra di bassa classifica della Bundesliga austriaca. Non il massimo, ma comunque utile per farsi conoscere tra i “grandi”. Nikon accetta, e l’inizio non è male. Accade però che quattro mesi dopo il suo arrivo venga cacciato. Il motivo? Un concerto di Amy Winehouse. La cantautrice inglese avrebbe dovuto esibirsi a Belgrado, ma era arrivata sul palco completamente ubriaca e il pubblico aveva iniziato a fischiarla; qualche giorno dopo la giornalista americana Chelsea Handler aveva definito quei fischi “una vergogna”. Nikon, per chissà quale motivo, pubblica allora un video in cui si scaglia contro la Handler, ricoprendola di insulti. Il filmato perviene alla dirigenza, che, indignata, straccia il suo contratto.

 

Nikon al Wiener Neustadt, la sua prima esperienza da professionista
Nikon al Wiener Neustadt, la sua prima esperienza da professionista

 

Da qui inizia per l’ormai ex-fenomeno un lungo pellegrinaggio, che lo porterà sempre più in basso nei campionati balcanici: Ujpest, Korona Kielce, Nyiregyhaza, Sloga Petrovac…Tanti infortuni, pochissime presenze e ancora meno gol. Così nel 2013, a soli 20 anni, Nikon El Maestro decide che può bastare e si ritira dal calcio professionistico. Ritroverà un po’ di serenità giocando (e segnando a valanga) nella Gebietsliga, campionato amatoriale austriaco, e allenando le giovanili di squadre del luogo. Il fratello Nestor, nel frattempo, segue Mirko Slomka all’Hannover e poi all’Amburgo, rimanendo disoccupato nel settembre 2014 quando il tecnico viene esonerato dagli anseatici.

Una storia incredibile, insomma. Un predestinato che sembrava dover sfondare e che invece ha lasciato il calcio in età ancora giovanissima, esasperato dall’ennesimo fallimento. Una storia che ci ricorda che a volte le apparenze ingannano, e che la potenza è nulla senza il controllo.

 


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