Marco Ballotta, il portiere che si reinventó bomber

Marco Ballotta, una vita dedicata al calcio. Si, perché Marco, oggi 51enne, non ha ancora smesso di giocare. Non solo: dopo una vita passata a difendere pali, nel 2008 decide di reinventarsi attaccante. Segnando a valanga.

La carriera professionistica

ball inter

Pur non avendo mai giocato in squadre estere, il portiere di Casalecchio di Reno, provincia di Bologna, è ben conosciuto anche all’infuori dei confini nazionali. Questo perché ha avuto una carriera professionistica lunga, molto lunga. In pochi campioni possono vantarsi di aver giocato così a lungo e in così tante squadre professionistiche, e sempre ad alti livelli. Egli ha infatti giocato pressoché in tutte le categorie, e dopo esser stato nelle giovanili del Boca San Lazzaro e del Bologna, ha difeso le porte praticamente di tutta l’Emilia-Romagna (Modena, Cesena, Parma, Reggiana), più quelle di Treviso, Brescia, Inter e Lazio. Proprio con quest’ultima squadra avrà anche, alla veneranda età di 42 anni, l’opportunità di giocare in Champions League. Delle ultime due squadre, indosserà anche la fascia di capitano, privilegio concesso solo ai più grandi.

Se da una parte il suo curriculum registra delle retrocessioni con le maglie di Modena, Treviso, Brescia e Reggiana, dall’altra può vantare diversi titoli: a Modena nel 1990 consegue il record di minor gol subiti da una squadra professionistica italiana (9 in 34 partite) in Serie B; a Parma vince una Coppa Italia, una Coppa UEFA, e una Supercoppa Europea; alla Lazio uno Scudetto, due Coppe Italia e una Coppa delle Coppe, l’ultima della storia del calcio. Una carriera ricca di soddisfazioni, che decide di concludere nel 2008, da vincente, dopo aver giocato in Champions League.

Il nuovo ruolo

ballotta

Marco, però, non vuole abbandonare la sua grande passione. Anzi, non vuole nemmeno abbandonare la voglia di cambiare e sperimentare. Nel 2008 si accasa in prima categoria, al Calcara Samoggia, squadra di Crespellano, in provincia di Bologna. Stupendo tutti. Marco decide infatti, dopo aver difeso tante porte, di provare ad attaccarle: all’etá di 44 anni gioca così da centravanti. Ecco la sua prima intervista nel nuovo ruolo, registrata da Sport Mediaset:

L’effetto? Non così strano come si potrebbe pensare. Certo, per me è una bella novità, affrontare un campionato, anche se di Prima Categoria, in un altro ruolo. Devo dire però che un po’ mi ero abituato, in tanti anni di allenamenti, a giocare fuori. E’ un’esperienza utile per un portiere provare i movimenti da attaccante, ma è sicuramente un’arma in più per me oggi che i gol li devo fare, perché conosco perfettamente le mosse che farà il mio avversario e posso approfittarne“.

E Marco ne approfitta, eccome. Quell’anno segna 24 gol in 37 partite.

Negli anni successivi, tuttavia, i guai fisici lo costringono a non poter correre troppo. Nel 2011, contro il Roteglia, Marco torna tra i pali, e continua a stupire. Fare l’attaccante però lo divertiva, e così, dopo la parentesi al San Cesario, a 48 anni si trasferisce al Casalecchio, squadra del suo paese, dove alterna i due ruoli: segna 4 gol e risulta essere il terzo portiere meno battuto del girone. A 50 anni è ancora in campo, a difendere la porta del Castelvetro. Che tuttora difende.

Ma la nazionale?

A Marco é mancata solo una soddisfazione nella vita: quella di poter rappresentare la propria Patria in Nazionale. Vero, ma solo della Nazionale di calcio a 11: nel 2009, infatti, gioca a Beach soccer a 5 con Paolo Di Canio, difendendo la porta del nostro Paese nella Golden League che si tiene in Sicilia.

Un portiere giramondo, un uomo che in carriera ha dato sempre grande dimostrazione di professionalità e che, ancora oggi, è alimentato dal fuoco della passione per il calcio, chapeau.

 

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