Piccoli miracoli di provincia: il Vicenza

vicenza-logo

Sono in pochi, al di fuori di Vicenza, a sapere che la squadra dell’omonima città è la più antica del Veneto, fondata ufficialmente il 9 Marzo 1902 da un gruppo di vicentini. Inoltre, è una delle squadre che ha disputato il maggior numero di campionato di Serie A (30, di cui 20 consecutivi tra il 1955 ed il 1975): questo le è valso l’appellativo di “nobile provinciale”.

Gli anni ’30 sono stati quelli in cui finalmente i Lanerossi sono arrivati nel grande calcio, conquistando la B e cercandovi più volte la promozione nella massima serie, sfornando talenti del calibro dei fratelli Umberto, Bruno Camolese, Giovanni Costa, Luigi Chioda e, soprattutto, il capitano Romeo Menti, a cui lo stadio tutt’oggi è intitolato. Da non dimenticare, l’importanza delle reti di Piero Spinato, ancora oggi il giocatore che vanta più marcature con la maglia biancorossa. La Serie A, comunque, è arrivata per la prima volta negli anni ’40.

art_1677_1_paolo_rossi4

La grande stagione di Paolo Rossi – Nella stagione 1976/77, il Vicenza (all’epoca con il nome di Real Vicenza) si era presentato con l’obiettivo salvezza, in quanto neo-promosso. Tuttavia, il libero Giorgio Carrera, la diga Mario Guidetti, i fantasiosi Franco Cerilli e Giancarlo Salvi, l’inarrestabile Roberto Filippi si sono rivelati essere giocatori di grande qualità. La vera rivelazione, tuttavia, era Paolo Rossi, trasformato da fascia destra di scarse prospettive a prolifico bomber dall’allora allenatore bolognese Giovan Battista Fabbri. Ancora oggi quello rimane il miglior risultato di una neo-promossa e dei vicentini, che terminarono quell’anno in seconda posizione alle spalle della Juventus (prima solo per aver preso più punti nelle prime cinque giornate del campionato). Quell’anno, le simpatie di tutta Italia erano con il Real Vicenza e con Pablito Rossi, capocannoniere riscattato dal presidente vicentino alle buste per più di due miliardi e mezzo di Lire (superando l’offerta della Juventus comproprietaria del giocatore).

Sfortunatamente, l’anno successivo non andò come pronosticato, con l’esclusione dalla Coppa UEFA al primo turno e la retrocessione (seguita da un’ulteriore calo di categoria l’anno seguente).

Roberto_Baggio_-_Lanerossi_Vicenza

L’esplosione di Roberto Baggio – Il Veneto, si sà, ha fornito alla nostra Nazionale due dei più grandi campioni di tutti i tempi. La provincia di Treviso (più precisamente Conegliano Veneto) ha dato i natali ad un certo Alessandro Del Piero, che ha esordito a Padova. La provincia di Vicenza (più precisamente Caldogno) ha dato invece i natali a Roberto Baggio, il quale già a 13 anni veniva comprato dal Vicenza per 500 mila Lire. Il fantasista segnava a raffica nelle giovanili, arrivando alle 110 marcature in 120 presenze. Questo lo portava a debuttare il 5 giugno del 1983 in prima squadra (VicenzaPiacenza 0-1). In totale nella squadra veneta il fantasista collezionò 13 reti in 36 partite, prima di passare alla Fiorentina. Comunque, è uno degli artefici del ritorno dei Lanerossi in Serie B.

italian championship 1997 1998 vicenza team guidolin francesco coach

L’anno d’oro del Vicenza Calcio – Dopo aver cambiato proprietà ed essere diventata ufficialmente Vicenza Calcio, la vera consacrazione si ha con l’arrivo sulla panchina del tecnico Francesco Guidolin, un veneto DOC. Le sue idee hanno portato alla squadra vicentina la migliore annata di sempre in termini di soddisfazioni e palmarès: quella del 1996/97. Quell’anno, dopo aver debuttato vincendo per 4-1 contro la Fiorentina fresca di Supercoppa grazie ad un poker dell’uruguayano Marcelo Otero, il Vicenza si toglie la soddisfazione di vincere contro Milan, Juve e Inter e di essere primo in classifica per un certo periodo. In una città in piena espansione (esportazioni triplicate rispetto alle importazioni quell’anno), il Vicenza superò una dopo l’altra le sue avversarie in Coppa Italia. Negli ottavi di finale batteva il Genoa, nei quarti la rete in trasferta di Gabriele Ambrosetti eliminava il Milan allora campione d’Italia in carica, in semifinale le reti di Roberto Murgita e del solito Cornacchini eliminavano il Bologna. In finale, l’avversaria era il Napoli. All’andata i campani si imponevano per 1-0, ma al ritorno i gol di Giampiero Maini nei novanta minuti, e di Maurizio Rossi ed Alessandro Iannuzzi ai supplementari regalavano alla squadra biancorossa la prima Coppa Italia della sua storia. Ciò, dopo aver terminato il campionato in ottava posizione, dava ai veneti l’opportunità di giocare la Supercoppa Italiana, poi persa, contro la Juventus. Nel 1997, la società britannica ENIC rilevava la maggior parte delle quote azionarie della società, rendendo il Vicenza Calcio la prima società italiana ad avere una proprietà straniera.

L’anno seguente, i gol del bomber e capocannoniere della competizione europea Pasquale Luiso trascinavano il Vicenza fino alla semifinale della Coppa delle Coppe, persa contro il Chelsea.

italia vicenza

Ad oggi il Vicenza si trova in Serie B, dopo il ripescaggio avvenuto l’anno scorso. Tuttavia, è ancora in gara per la Coppa Italia. E chissà che il miracolo non si ripeta….

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *